Intelligenza Artificiale

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Per partecipare alla competizione più importante della tua vita creeresti una super-squadra per poi esserne escluso?

Sono solo sensazioni?

E’ innegabile che l’impiego dell’intelligenza artificiale cancellerà molte competenze umane che oggi partecipano a molti processi produttivi, o che annienteranno molte figure professionali del mondo lavorativo. Basti pensare a tutti quei compiti di compilazione, computazione o ricerca che oggi vengono svolti da esseri umani e che pian piano vengono soppiantati da sistemi di automazione.

Esempi

Una semplice funzione di un Foglio di Calcolo (Excel per intenderci) potrebbe essere considerata già di per sè un’intelligenza artificiale, algoritmo o sistema automatizzato: se nella cella D5 scriviamo =SOMMA(A1:A3) stiamo dicendo al software di scrivere nella cella D5 la somma dei valori contenuti nelle celle che vanno da A1 a A3. Per fare questa somma, non devo usare la mente o la calcolatrice ed è un ordine impartito che rimane costante e riutilizzabile nel tempo cambiando i valori inseriti.

L’AI è già fra noi

Capite che queste capacità possono essere applicate ad ambiti ben più complessi e i calcoli possono non essere l’unico fine. Formule molto articolate, annidate e lunghe possono assolvere compiti in pochi istanti, cose che un essere umano potrebbe impiegare ore, giorni, mesi o anni per farle, al netto anche di errori del tutto comprensibili (umani). Stiamo già utilizzando numerose forme di intelligenza artificiale da diversi anni e non ce ne rendiamo conto solo perchè non camminano per le strade e non hanno un volto (alcune già sì, a dirla tutta).

Competizione

Come si può biasimare questa costante ricerca di efficienza in un contesto scentifico o lavorativo che alza il livello massimo alla velocità della luce? Alla base dunque non c’è nulla di malvagio e oscuro: si chiama competizione. Ma tutto ha un prezzo ed il rischio che corre l’umanità è quello di auto-eliminarsi dall’equazione, cioè arrivare a dire a se stessi che il problema siamo noi, che il limite siamo proprio noi.

Circolo vizioso

La cosa più inquietante è che noi impieghiamo anni a programmare complesse intelligenze artificiali che una volta rese operative ci fanno risparmiare tempo/denaro, ma possiamo anche sviluppare intelligenze artificiali con il compito di crearne altre al posto nostro, sempre con la stessa motivazione: risparmiare tempo/denaro. Un circolo vizioso che, vista la posta in gioco, chiamarlo “vizioso” è ridicolo.

La vera sfida

Nei prossimi decenni (ancora molti credo) saremo davanti ad una grossa sfida, forse una delle più grandi della nostra esistenza come genere umano: scoprire il limite, se c’è, e scegliere se superarlo oppure no. Penso che lo supereremo come sempre abbiamo fatto e come la nostra stessa natura ci guida, ma non so se conserveremo un ruolo e quanto importante sarà. Da qui in poi possiamo solo immaginare scenari fantascientifici che preferisco evitare per non rovinare la sorpresa.

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